Come sappiamo è stata annullata dalla Corte di Cassazione senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato di disastro ambientale la sentenza della Corte d’appello di Torino sulla strage dell’Eternit. Al di là del linguaggio processuale, il senso è chiaro: non c’è nessun colpevole, non da un punto di vista giudiziario, per l’inquinamento di Eternit che ha fatto tremila morti causando tumori ai polmoni nella popolazione di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.
“Annullamento senza rinvio della condanna a 18 anni per Stephan Schmidheiny perché tutti i reati sono prescritti”. E’ quel che aveva chiesto a sorpresa il pg. E poche ore dopo è arrivata la conferma.
In Italia si prescrivono reati che devono ancora compiersi nella loro drammaticità, come dimostra l’avvelenamento da Eternit. Si calcola infatti che nel Belpaese attualmente ci siano oltre 15000 malati di tumore dovuto a questo materiale e che il picco di decessi si avrà nel 2023.
Davvero uno schifo che l’ordinamento giuridico italiano preveda la prescrizione anche per crimini contro l’umanità come l’avvelenamento da Eternit, che vede il proprio effetto letale protrarsi per anni. La morte non va in prescrizione!
Il punto è sempre lo stesso: la povera gente, classe operaia in testa, ci rimette la pelle, i potenti miliardari responsabili la fanno sempre franca. Il carnefice svizzero prescritto ieri dopo l’avventura con l’amianto si rifece una verginità industriale fondando la Swatch, gli orologi in squallida plastica divenuti famosi negli anni ’80. Sua anche l’idea della Smart, la macchina più inutile mai creata.
Per finire, con la rabbia consequenziale alla sentenza, pubblichiamo l’articolo di “Conquiste del lavoro” con le dichiarazioni a riguardo di Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.
“Il diritto ha trionfato. La giustizia no. Oggi a Casale Monferrato è lutto cittadino. Lo ha proclamato il sindaco, Titti Palazzetti, dopo la sentenza della Cassazione sul caso Eternit, che ha annullato per prescrizione la condanna del magnate svizzero Stefan Schmidheiny.
Duro il commento di Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl: “Siamo al paradosso, è incredibile e inaccettabile ciò che sta succedendo, sono morte migliaia di persone, il fatto che non si vogliano individuare e far pagare le responsabilità non lo accetteremo mai. Tutto quello che si può fare per avere giustizia noi come Cisl lo faremo, non può passare l’impunità per chi ha la responsabilità di tante vite umane”.
Una “ferita per tutto il Paese”, Governo e Parlamento “intervengano” perchè la giustizia “non si prescrive”, hanno dichiarato in conferenza stampa i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, nell’ambito del congresso della Uil. “Il sindacato è impegnato, la battaglia continuerà”, ha affermato il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina, parlando di una sentenza che “ha prescritto la giustizia. Siamo di fronte ad un vulnus grave che si è aperto, non è tollerabile. Il governo intervenga, va data una soluzione”. “Bisogna cambiare la legge, non è possibile che la prescrizione intervenga a cancellare disastri sulla salute e l’ambiente. Governo e Parlamento articolino una soluzione”, gli ha fatto eco il segretario confederale della Uil, Paolo Carcassi, assicurando che “la battaglia continua sotto il profilo legale”. “Tutti devono sapere che, per quanto ci riguarda, la vicenda non finisce qui: siamo intenzionati ad andare avanti in tutte le forme ed in tutti i modi che permettano di recuperare questo torto che è stato compiuto”, ha aggiunto il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari.
Intere famiglie sono state decimate dalla morte silenziosa: quella di Romana Blasotti, ottantacinquenne presidente del comitato delle vittime di Casale Monferrato che è il territorio più colpito, conta ad esempio ben cinque vite spezzate. Marito, sorella, figlia, nipote e una cugina. “Vergogna, vergogna”, hanno urlato nell’aula magna della Suprema Corte alla lettura del verdetto che ha mandato in fumo anche la speranza dei risarcimenti e ha dato ragione alla disillusione dei familiari di altre duemila vittime che, invece, hanno accettato dai legali dell’ex ad svizzero un accordo economico extragiudiziario.
“Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c’è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi”, ha commentato il pm Raffaele Guariniello che aveva guidato il pool dell’accusa. “La Cassazione – ha proseguito il magistrato – non si è pronunciata per l’assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l’omicidio. Questo non è il momento della delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo”.
G.C.